#IORESTOALNIDOEASCUOLA
Se i piccoli non possono andare all’asilo, allora sarà l’asilo ad andare dai piccoli.
La proposta educativa di Cadiai per mantenere l’Alleanza Educativa e le relazioni con le famiglie e i bambini
Mantenere le relazioni con le famiglie e i bambini, garantendo la continuità e rinsaldando ancor di più l’Alleanza educativa, punto di forza nella normalità e, a maggior ragione, in questo periodo di sospensione.
È su queste premesse, e con un occhio al Vademecum di Save the Children per proteggere i bambini nei contesti di emergenza, che è nato #IORESTOALNIDOEASCUOLA, progetto della Cooperativa Sociale Cadiai inserito in un percorso di riflessioni pedagogiche mirate ad aiutare le famiglie a gestire i bambini in questo periodo critico, con una serie di proposte educative in continuità con quello che abitualmente viene svolto nei servizi. Allo stesso tempo, visto l’orientamento della Regione, la Cooperativa sta già pensando al futuro per essere pronti con modalità adeguate all’eventuale apertura di centri estivi.
“Siamo consapevoli – spiega Franca Guglielmetti, Presidente Cadiai – di quanto per i bambini sia importante il rapporto con le figure educative di riferimento, con i compagni di sezione, con quelle attività routinarie che costituiscono momenti ed esperienze particolarmente pregnanti e significative, vere e proprie occasioni di apprendimento e di crescita. Vogliamo proporre una continuità delle attività che trasmette un senso di sicurezza e aiuta al contempo le famiglie a scegliere le attività da proporre ai loro bambini e a non lasciarli troppo tempo a contatto con i media. Se il bambino non può andare al nido o alla scuola dell’infanzia, allora il nido e la scuola dell’infanzia possono in qualche forma arrivare all’interno delle case”.
“Riteniamo importante, oggi più che mai, continuare a mantenere viva ed autentica la nostra Alleanza educativa costruita con cura e dedizione nei mesi passati insieme – aggiunge Daria Quaglia, pedagogista Cadiai –. Questo momento di sospensione può essere per le famiglie un momento importante dedicato alla narrazione familiare: accanto alle esperienze del fare che puntualmente inviamo tramite diversi canali, crediamo sia fondamentale condividere l’importanza del racconto delle loro storie.
Il progetto è nato per mantenere attiva la nostra funzione educativa attraverso il filo conduttore della relazione con le famiglie e con i bambini, allo scopo di non depauperare tutto il lavoro fatto e gli obbiettivi raggiunti insieme. La CO-EDUCAZIONE è sempre stato il nostro punto di partenza e continuerà ad esserlo anche in questo momento di “dis-continuità” forzata, questa volta solo attraverso nuovi mezzi comunicativi, come i canali digitali”.
Con #IORESTOALNIDOEASCUOLA si trasporta l’esperienza giornaliera dei servizi Cadiai all’interno delle case per entrare in relazione con le famiglie, cercando di garantire il più possibile tutti gli elementi che caratterizzano la vita quotidiana all’interno della struttura: dalle attività mattutine e pomeridiane al supporto educativo e pedagogico a favore dei genitori, dall’attenzione all’alimentazione, agli incontri tematici di approfondimento.
Il progetto, al quale hanno aderito il Comune di Bologna e altri Comuni della Città Metropolitana, partito in forma sperimentale nelle settimane scorse, è da dopo Pasqua pienamente operativo su tutti i nidi e scuole dell’infanzia Cadiai di Bologna (Arcobaleno dei Pulcini, Gaia, Giovannino, Pollicino, Elefantino Blu, Abba – questi ultimi tre sia nido che scuola dell’infanzia e Progetto 1-6 come scuola dell’infanzia) e si sta estendendo anche alla provincia.
COME FUNZIONA
Con grande attenzione cura e professionalità da parte dei gruppi di lavoro (educatrici, collaboratrici e coordinatori pedagogici e gestionali), la famiglia riceve proposte mirate che partono dai loro bisogni individuali: bisogni di continuità educativa il più possibile vicina alle routine che giornalmente veniva assicurata e progettata nel servizio.
Tra le iniziative messe in campo ci sono per esempio la realizzazione del canale CADIAI INFANZIA su Youtube dove le famiglie possono consultare video tematici (per esempio playlist dedicate al bambino e alle famiglie, canzoni, proposte laboratoriali, incontri individuali con le famiglie e/o a piccoli gruppi etc), sono stati attivati spazi di download di proposte specifiche per le varie sezioni del nido e della scuola, nonché momenti live attraverso piattaforme dedicate. È stato anche attivato un servizio di “Fiabe al telefono” che dal lunedì al venerdì consente di ascoltare una favola letta da un’educatrice esperta. COLLOQUI VIRTUALI con le famiglie ed i bambini interessate per il sostegno e la condivisione della giornata. Infine, è stato potenziato il servizio di Sportello Pedagogico con l’obiettivo di sostenere e orientare i genitori nel proprio ruolo di adulti “educanti” ma anche nei confronti del nostro gruppo di lavoro, per prenderci cura del loro stato emotivo e psicologico in questa fase di grande trasformazione economica, sociale, culturale e sicuramente anche personale.
“Quando questo tempo straordinario, di pausa forzata, si risolverà, il nostro pensiero educativo a favore delle esperienze reali, concrete, extra-digitali sarà sempre posto in primo piano – puntualizza Daria Quaglia–. Ora però viviamo un tempo in cui dobbiamo sfruttare in maniera positiva la tecnologia che può tenerci in contatto, seppur a distanza. Sempre in modo non sterile, ma arricchente, a sostegno del dialogo e della relazione. Questo significa che il bambino non va lasciato solo davanti allo schermo, passivamente. L’utilizzo della tecnologia è a sostegno delle famiglie, non si sostituisce in nessun modo a loro in questo periodo di emergenza straordinaria”.
I feedback dei genitori sono molto positivi e incoraggiano ad andare avanti in questa direzione: “Vi ringrazio per le email e per i vostri continui spunti di lavoro – ha scritto una mamma –, soprattutto grazie per le letture dei libri… a me è venuto il magone quando mio figlio ha sentito per la prima volta la lettura di “bubo” letta dalla sua dada che non solo ha riconosciuto ma che poi chiamava per tutta casa chiedendomi di andare all’asilo!!! ci mancate molto ma soprattutto manca molto a mio figlio la sua quotidianità, i compagni e le dade! Stiamo facendo molte cose insieme e abbiamo fatto molti progressi”. “Trovo bellissimo – ci scrive un’altra mamma – che spieghiate ai genitori che in questo momento si devono sostituire alle dade come “insegnare” ai bambini delle cose fondamentali attraverso gesti apparentemente inutili (per noi adulti). Bravissimi.”