L’adolescenza sconosciuta. Un seminario CADIAI per parlare dei Minori stranieri non accompagnati
Un seminario CADIAI per parlare dei Minori stranieri non accompagnati.
Sono sempre più numerosi i minori stranieri che giungono in Italia senza l’accompagnamento di un adulto. Un fenomeno che si sta allargando rapidamente e che, se non affrontato con una strategia ben precisa, potrebbe diventare una questione sociale. Secondo i dati del REPORT NAZIONALE MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione, aggiornato al 30 settembre 2014, i minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti in Emilia Romagna sarebbero 467 a cui si aggiungono 47 “irreperibili”.
Proprio per parlare di questo tema in maniera approfondita, la Cooperativa sociale CADIAI ha organizzato per il 18 ottobre il seminario “L’adolescenza sconosciuta” al quale parteciperà Giancarlo Rigon, psichiatra e neuropsichiatra infantile.
“Abbiamo deciso di organizzare un incontro sui minori stranieri non accompagnati – spiega Franca Guglielmetti, Presidente CADIAI – perché riteniamo necessario sensibilizzare la cittadinanza su questo tema, sul quale non c’è adeguata consapevolezza. I minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro territorio sono numerosi, spesso hanno subito gravi soprusi nel loro peregrinare e anche qui da noi rischiano costantemente di scivolare fuori dagli ambiti di tutela e cura a cui come minori è giusto che accedano. Occorre che tutta la nostra comunità si interroghi su questo fenomeno senza delegare unicamente agli enti preposti il trattamento di un problema così drammatico. Solo così saremo in grado di elaborare risposte veramente accoglienti per questi ragazzi”.
Il seminario CADIAI vuole essere, quindi, una riflessione approfondita partendo dal tema dei minori che giungono in Italia senza il supporto di un adulto per arrivare a parlare di adolescenza e di potenziale disagio giovanile in termini più ampi (abbandono scolastico, fragilità comportamentali, dipendenze da gioco/informatiche…).
“Questioni estremamente attuali – prosegue Guglielmetti – che coinvolgono migliaia di ragazzi e che vanno affrontate in una prospettiva nuova per valutare i cambiamenti e prevenire eventuali ripercussioni negative”.
L’evento si colloca nel programma CADIAI per il 40esimo anno di attività. “Un programma costruito – sottolinea Guglielmetti – per guardare al futuro, sollecitare l’attenzione e la discussione su temi che non sono ancora percepiti come problemi comuni, ma che possono o devono diventarlo. Aumentare la sensibilità e l’attenzione su questi temi, anticiparne gli eventuali sviluppi vuol dire mettersi nelle condizioni di trovare collettivamente risposte più adeguate”.