Utenti disabili e cittadinanza attiva: un traguardo possibile. A Bologna il primo incontro del progetto Europeo Grundtvig FOR.C.A
Il 10 e l’11 dicembre il meeting organizzato da Cadiai, rappresentante per l’Italia
CADIAI in Europa per rappresentare l’Italia nel nuovo progetto Europeo Grundtvig FOR.C.A. Sarà infatti la cooperativa sociale bolognese a far parte del gruppo che ha il compito di portare avanti un percorso sulla cittadinanza attiva degli utenti disabiliarticolato in tre diversi ambiti: il luogo di vita, il luogo di lavoro e la partecipazione alla vita pubblica nella propria realtà.
E proprio a Bologna ci sarà il primo incontro tra i rappresentanti dei sette paesi partecipanti: Italia, Francia, Spagna, Lussemburgo, Portogallo, Svizzera e Belgio. Il 10 e l’11 dicembre si svolgerà il meeting che coinvolgerà circa 20 persone tra educatori e ragazzi disabili, i veri protagonisti del progetto.
“L’incontro di Bologna rappresenta un momento molto importante perché è il punto di partenza dell’intero progetto – afferma Franca Guglielmetti, Presidente della Cooperativa sociale -. L’impegno di CADIAI è quindi massimo nell’accogliere e nell’ospitare la delegazione europea che avrà il compito di definire i passaggi futuri. Il programma prevede diversi momenti di confronto, ma anche una visita della città per rendere quanto più piacevole possibile il soggiorno a Bologna”.
Punto di partenza del progetto, approvato lo scorso giugno, e allo stesso tempo principio su cui si basa è l’articolo 29 della Convenzione ONU che sancisce l’importanza della partecipazione attiva degli utenti e propone un modello di welfare inclusivo e garante di pari opportunità anche per le persone disabili. L’obiettavo principale è quindi di fare in modo che i ragazzi disabili siano i principali protagonisti, sia nell’ideazione del percorso che nella gestione del progetto stesso.
I vari Paesi coinvolti dovranno innanzitutto individuare buone prassi sul tema dei diritti di cittadinanza delle persone disabili per dare loro una maggiore consapevolezza del proprio ruolo ed aiutarli ad identificare i propri bisogni e a trovare risposte soddisfacenti e condivise.
Successivamente saranno attivati percorsi formativi basati su tre passaggi principali: la formazione di tutti i soggetti interessati; la creazione di un organo consultivo e di spazi di scambio; lo sviluppo di nuovi approcci per sostenere le esigenze specifiche della partecipazione delle persone disabili in ambito pubblico.
Tutti i partner dovranno inoltre individuare gli eventuali ostacoli esistenti e gli strumenti per promuovere: lo sviluppo di competenze pratiche per diventare cittadini attivi; la creazione di proposte di cooperazione e dialogo; la formazione di professionisti con lo scopo di sostenere le persone disabili nella loro auto-rappresentazione locale; lo sviluppo di mezzi di comunicazione accessibili che facilitino la partecipazione e l’auto-rappresentazione.
“Partecipare ad un simile progetto è per CADIAI un risultato molto importante – spiega Guglielmetti – ed in linea con la mission della cooperativa. Il confronto con altri Paesi e allo stesso tempo la possibilità di proporre le esperienze fatte fino ad oggi rispetto alla partecipazione attiva dei disabili nella società, in casa e nei luoghi di lavoro rappresenta un momento unico ed una opportunità per mettere a punto progetti all’avanguardia che creino nuovi approcci e nuovi metodi ed aumentino la condivisione delle conoscenze, consentendo di avere una visione lungimirante verso il futuro”.
PROGETTI INTERNAZIONALI – CADIAI da anni è partner di progetti internazionali di fondamentale importanza in ambito europeo e non. Tra i progetti a cui la cooperativa sociale ha partecipato c’è il progetto Europeo Grundtvig E-DIGNITIES (Elderly Disabled Integration Gets New Innovative Tools In European Societies) ormai concluso e il progetto Europeo Leonardo “AGID” (Ageing and Intellectual Il 10 e l’11 dicembre il meeting organizzato da Cadiai, rappresentante per l’ItaliaDisability) per sviluppare e implementare una serie di moduli formativi per i professionisti, multimediali e disponibili online, in varie lingue europee che avrà termine nel 2014.
Tra i progetti non europei ci sono lo Scambio con Tuzla, un percorso di scambio e collaborazione fra servizi per minori disabili e Ali della Colomba che prevede lo scambio con servizi all’infanzia di Gerusalemme.