«A Rosarno troppa tolleranza verso il lavoro nero: ora Sacconi rispetti gli impegni»
Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali, chiede un confronto tra istituzioni e soggetti sociali.
«I fatti di Rosarno stanno uscendo rapidamente dalle pagine dei giornali – sostiene Paola Menetti, presidente nazionale di Legacoopsociali – ma la realtà che hanno segnalato resta presente e diffusa nel Paese. Si è parlato di “emergenza”, ma non era la prima, nè a Rosarno, nè in Italia (ricordiamo Castelvolturno, Ponticelli, e quanto emerse dalle inchieste giornalistiche sulla raccolta dei pomodori in Puglia).
Davvero c’è stata e c’è in questo paese troppa tolleranza, verso l’illegalità che domina in molti territori, verso la diffusione di un lavoro nero che sconfina nello schiavismo, nel consentire che migliaia di esseri umani vivano in condizioni indegne per l’uomo, come se fosse normale e inevitabile che tutto questo accada, in un paese che si colloca tra i più sviluppati del mondo, che riafferma la peculiarità e le radici della propria civiltà, che sostiene di essere immune dal razzismo. Sostenere che la responsabilità prima è degli stessi immigrati e la risposta è la loro cacciata, vuol dire nient’altro che alimentare intolleranza e nuove future emergenze. C’è bisogno di ristabilire legalità, che è condizione di una possibile convivenza civile e di sviluppo in ampie zone di questo Paese. Ma non può darsi legalità se non fondata sul riconoscimento ed il rispetto dei diritti inalienabili di ogni essere umano, a partire dalle condizioni di vita e di lavoro. In questa direzione ci pare vadano gli impegni importanti annunciati dal ministro Sacconi in queste ore, e ne attendiamo i concreti sviluppi. Sempre meno ci pare sostenibile la contraddizione tra la realtà di un paese che degli immigrati ha bisogno e si avvale, in agricoltura come nell’industria, e fin dentro le proprie case per l’assistenza, e politiche sull’immigrazione orientate ad enfatizzare le sole categorie dell’emergenza e della difesa dell’ordine pubblico».
«L’esperienza delle tante nostre cooperative sociali – conclude Menetti – che nella stessa Calabria, come in Campania, in Sicilia ed in tutto il Paese, ogni giorno si misurano con la realtà dell’immigrazione, tanto sul versante dell’accoglienza che su progetti e percorsi di interculturalità, di inserimento al lavoro, di integrazione nei territori, ci sostiene nel ribadire l’esigenza di politiche che connettano in modo trasparente rispetto della legalità, capacità di accoglienza e percorsi di integrazione, destinando a questo scopo le necessarie risorse. Serve a questo scopo un ben più vivo e concreto dialogo tra istituzioni e soggetti sociali ed economici, a livello nazionale e nei territori, convinti come siamo che una società capace di accogliere ed integrare piuttosto che respingere e umiliare, sia più giusta e più sicura ed anche più attiva e capace di sviluppo».
(FONTE: comunicato stampa di Legacoopsociali – 14/01/2010)