C’è una Cadiai anche a New York?

50 anni di storie dai verbali di Cadiai
Di Tito Menzani

Se andate a New York, al n. 11 della iconica via di Broadway, a 500 metri dalla borsa di Wall Street, troverete un palazzone di quasi venti piani, pieno di appartamenti e di uffici. Uno di questi è occupato dalla Concerned home managers for the elderly (Cohme). In italiano suona all’incirca come Agenzia per l’assistenza domiciliare agli anziani. Si tratta di un’organizzazione non profit, nata nel 1984, che quest’anno ha compiuto quarant’anni ed è nata ispirandosi a Cadiai.


Vediamo di capire come è accaduto. Lucille Lindner era un’assistente socio-sanitaria, che lavorava presso il Mount Sinai Hospital di New York. Nel 1979 si unì in seconde nozze con Frank Rosengarten (1927-2014), un importante docente di letteratura italiana della City University, sempre nella Grande Mela. Quest’ultimo era stato varie volte nel nostro paese. Nell’agosto del 1981 ci ritornò per soggiornarvi un anno, a seguito di un importante progetto accademico che lo vedeva coinvolto. Lucille prese un’aspettativa e lo seguì, decidendo di approfittare di quella occasione per approfondire la conoscenza del sistema di assistenza agli anziani del nostro paese. Avrebbe poi scritto un libro, intitolato Social Work in Geriatric Home Health Care: The Blending of Traditional Practice with Cooperative Strategies (Haworth Social Work in Health Care). Fu firmato con il nome di Lucille Rosengarten.


E così, tra il 1981 e il 1982, i coniugi Rosengarten furono più volte a Bologna. L’allora direttrice dei servizi sanitari del Dipartimento della previdenza sociale della Regione Emilia-Romagna, Anna Lopes-Pegna, li mise in contatto con Cadiai, che era nata sette anni prima. All’epoca la presidente della cooperativa era Rita Frassanito, ma poiché era in maternità, il suo ruolo era svolto dalla vicepresidente Sonia Scavo. Quest’ultima incontrò diverse volte i Rosengarten. Lucille non parlava italiano, ma il marito faceva da interprete. Parlò con tantissime socie, per meglio comprendere gli aspetti organizzativi e operativi di Cadiai. Vi avrebbe dedicato un intero capitolo del suo libro sopraccitato.

Fra le altre cose, scrisse: «Una delle mie principali preoccupazioni era il basso status e le pessime condizioni di lavoro delle assistenti geriatriche a New York. Anna Lopes Pegna mi aveva detto che Cadiai era riuscita a elevare la dignità degli operatori socio-sanitari. In precedenza, a Bologna, molte donne povere lavoravano come badanti in nero, per salari miseri, senza benefit, senza coordinamento e senza tutele. Le fondatrici di Cadiai avevano voluto restituire alle operatrici dell’assistenza domiciliare la piena dignità alla quale avevano diritto».


E così, tornata negli Usa, Lucille Rosengarten fondò la Cohme. Anche se non era una cooperativa, l’assenza di scopo di lucro consentiva di retribuire le lavoratrici di più rispetto a quanto pagavano altre società di intermediazione. Di conseguenza veniva offerto un servizio di assistenza più qualificato.

Come dichiarava la stessa fondatrice nel suo libro, l’esperienza di Cohme era liberamente ispirata da quella di Cadiai. Lucille Rosengarten morì a New York nel 2011.