Cadiai: segno “più” sul bilancio, un’organizzazione del lavoro ancora più vicina ai dipendenti e lo sguardo sempre rivolto all’Europa
Luci e ombre all’Assemblea dei Soci che si è svolta al DumBo di Bologna. Accanto alla soddisfazione per i dati positivi del post pandemia fatti registrare nel 2021, c’è preoccupazione per un 2022 in cui, alla gestione delle criticità note del settore e ad alcune dinamiche nazionali, potrebbero aggiungersi ripercussioni legate all’attuale situazione di instabilità internazionale che ha già forti ripercussioni a livello economico ed energetico.
Il Bilancio Cadiai ha il segno “più”, sono infatti positive le principali voci del Bilancio Consuntivo 2021 presentato ieri nel corso della Assemblea dei Soci della Cooperativa che si è svolta al DumBo di Bologna. A partire dal fatturato che con 54.777.791 di euro fa registrare un +16,6% sul 2020 e un utile in leggera crescita. In aumento anche le assunzioni con un incremento del 2,5% per un totale di 1.760 occupati dei quali 1.650 dipendenti.
Entrando nel dettaglio delle 319 nuove assunzioni, 83 sono state per il ruolo di Operatore Socio Sanitario (OSS), 63 di Educatore e 51 di Addetto all’infanzia con funzioni educative. Cadiai si conferma, inoltre, una realtà a grande presenza femminile con una percentuale di donne che supera l’83% del totale di occupati.
I dati mostrano l’attenzione della Cooperativa per i propri lavoratori relativamente alla formazione, alla sicurezza e alla salute dei lavoratori come testimoniano i numeri delle visite mediche effettuate (241 prime visite e oltre 700 periodiche), dei partecipanti ai Corsi sulla Legge 81 e al numero complessivo di ore di formazione continua pari a oltre 12.800.
Grande attenzione anche alla conciliazione lavoro-famiglia testimoniata, ad esempio, dal numero di part-time totali e concessi e dal lavoro agile. Lo smart working, infatti, per tutto il 2021 è stato adottato non solo come risposta emergenziale alla pandemia, ma anche come elemento di conciliazione tempi di vita/tempi di lavoro. Le persone che hanno usufruito di smart working sono state 103.
Per quel che riguarda gli utenti, la Cooperativa Cadiai ha seguito nei diversi ambiti di cui si occupa (Area Non Autosufficienza, Area Educativa, Attività Sociali Culturali e di Ricerca) 13.664 utenti, a cui si aggiungono i 17.155 lavoratori seguiti nell’ambito della Area Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro attraverso CadiaiSafe per un totale di 30.819 utenti.
Cadiai è inoltre partner di diversi Progetti Internazionali come In-Cuba e IncludNet, ValorEmpl, GAMLEC, SAVE, Comcades2, AccessiblEU e partecipa a diverse attività di Studio e Ricerca come ad esempio il percorso triennale di “Inglese al Nido” che si propone di lavorare sulla comprensione di suoni e parole, attraverso un percorso di ascolto guidato e animato da gioco e musiche in cui l’inglese si inserisce in piccoli spazi quotidiani nelle ore di permanenza dei bambini nei servizi educativi; “NeMo”, progetto di ricerca Erasmus+ coordinato dall’Università di Bologna, che ha come obiettivo lo sviluppo di linee-guida per supportare insegnanti del nido d’infanzia a riconoscere con anticipo disturbi dello sviluppo quali quelli dello spettro autistico e il Progetto di Ricerca e studio per la modellizzazione di metodologie di lavoro nell’ambito delle sperimentazioni di nuovi servizi per il contrasto delle povertà educative, dell’abbandono scolastico e del ritiro sociale, per la promozione del benessere dei minori.
La Cooperativa è inoltre da sempre sensibile alla valutazione dell’impatto ambientale. Nel corso del 2021, ad esempio, ha avviato un percorso sperimentale per la valutazione di impatto sociale di 2 servizi, con la collaborazione dell’Università di Bologna: il Nido d’infanzia “Pollicino” e la Casa Residenza per Anziani “Il Corniolo”.
“Dopo un anno difficile come il 2020 – afferma Franca Guglielmetti, Presidente Cadiai –, quello appena passato è stato sicuramente più positivo, come mostrano i dati, ma non per questo possiamo considerarlo un anno facile. È inutile nascondersi dietro al fatto che quanto accaduto negli ultimi due anni, a causa della pandemia, ha segnato le nostre vite così come il nostro lavoro. Cadiai, tuttavia, non solo ha affrontato le difficoltà ma ne ha tratto insegnamento oltre al desiderio di non disperdere il vissuto e l’esperienza fatta. Ora però guardiamo con preoccupazione a quanto sta accadendo intorno a noi, vicino e lontano, per le ripercussioni che ci potrebbero essere sui nostri servizi e i nostri conti. Accanto a quelle che sono le criticità più vicine a noi – spiega la Presidente – come, per esempio, la carenza strutturale di profili professionali, l’alto tasso di turn over e l’impoverimento organici; la generale tendenza delle stazioni appaltanti a rivedere in senso peggiorativo il riconoscimento dei fattori produttivi di base che si aggiunge a formule di aggiudicazione volte più a premiare le offerte quantitative e i massimi ribassi piuttosto che la qualità dei servizi offerti; il mantenimento di procedure restrittive per l’accesso dei parenti nelle strutture residenziali con effetti sulla dinamica di occupazione dei posti privati, ci sono ora dinamiche nazionali e internazionali che non vanno sottovalutate. Maggiori costi potrebbero derivare dalla presentazione della nuova piattaforma del CCNL di categoria e dalle contestuali politiche di contenimento costi degli enti committenti e dall’attuale situazione di instabilità internazionale che ha già forti ripercussioni a livello economico-finanziario ed energetico e che potrebbe portare al congelamento delle iniziative di sviluppo che sono in cantiere. Il nostro obiettivo è comunque sempre quello di guardare avanti e di puntare, quando occorre, al cambiamento e in ogni caso al miglioramento. È quello che abbiamo fatto e continueremo a fare”.