Con il Covid CADIAI porta sul digitale i Caffè Alzheimer e gli incontri Parkinson
Disponibili le date fino a dicembre
Tra i momenti preziosi azzerati dal Covid ci sono anche gli incontri dedicati alle fragilità causate da patologie importanti come Alzheimer e Parkinson. Appuntamenti consolidati negli anni, importantissimi per le persone colpite e i caregivers, che a causa delle misure per il contenimento del contagio, sono stati sospesi ma che ora tornano anche se con diverse modalità.
“A fronte dei bisogni rilevati nei partecipanti agli incontri promossi dalla Cooperativa sociale Cadiai nella struttura gestita a San Biagio e all’interno della Casa della Salute di Casalecchio di Reno – spiega Franca Guglielmetti che di Cadiai è la Presidente – abbiamo progettato una nuova modalità di incontri che si configura come riproposizione in contesto post Covid del Caffè Alzheimer denominato Caffè San Biagio e del gruppo Il mio amico Parkinson privilegiando modalità telematiche di mantenimento dei legami e continuità con le azioni intraprese fino a febbraio 2020”.
Nella pratica, i Caffè San Biagio 3.0, attivi in presenza dal 2004, si terranno ora online, a cadenza quindicinale ogni martedì pomeriggio dalle ore 14.30 alle 16 (i prossimi appuntamenti sono 27 ottobre; 10 e 24 novembre; 1 e 15 dicembre), sulla piattaforma LifeSize messa a disposizione gratuitamente da CADIAI previo adeguato supporto ai caregivers, attraverso una funzione di tutoring informatico che può avvenire in presenza o telefonicamente (per informazioni Laura Annella l.annella@cadiai.it). Mentre, per l’utenza de Il mio amico Parkinson, appuntamenti nati sul territorio alcuni anni fa, musicoterapeuta e psicomotricista hanno realizzato e realizzeranno video-tutorial settimanali per lo svolgimento di attività riabilitative in contesto domestico che si potranno scaricare da una piattaforma dedicata ed essere fruiti anche in modalità offline.
Per i primi sono previsti 20 partecipanti a incontro per un totale di 180 persone coinvolte; per i video invece si ipotizza una diffusione a un centinaio di utenti.
“Trattandosi di un progetto realizzato in modalità telematica e attraverso la realizzazione di tutorial – aggiunge Guglielmetti –, le iniziative potranno essere aperte a un numero ulteriore di utenti del territorio. Destinatari di questi progetti sono infatti le persone anziane con problemi cognitivi; i familiari caregiver di anziani con demenza assistiti a domicilio che richiedano aiuto, sostegno, informazione nel fronteggiare la malattia del loro congiunto; gli assistenti familiari/badanti di persone con demenza, che possono avere bisogno di formazione e sostegno psicologico di gruppo: persone che durante la pandemia hanno scontato un ulteriore restringimento delle occasioni di socialità e mutuo aiuto, con il rischio di peggioramento delle condizioni di salute in assenza di un adeguato monitoraggio e inattività forzata”.
Ed è proprio questo uno degli obiettivi del progetto: non solo offrire una continuità rispetto alla prassi consolidata degli incontri in presenza del Caffè San Biagio e del gruppo Il mio amico Parkinson, interrotti bruscamente a causa dall’emergenza sanitaria e contrastare l’isolamento sociale e il decadimento fisico-cognitivo di anziani fragili, malati di Alzheimer o Parkinson e dei caregivers, ma soprattutto alleggerire il carico emotivo dei caregivers con particolare attenzione all’impatto dell’emergenza sanitaria e offrire un servizio di counseling diffuso per sostenere i familiari nel loro impegno di cura.
“L’iniziativa – precisa Franca Guglielmetti – è stata realizzata grazie ai fondi ottenuti con la partecipazione al bando E-care rivolto ad associazioni del Terzo settore per progetti di sostegno a favore della popolazione anziana fragile residente nei territori dell’AUSL di Bologna e si inserisce nella collaborazione tra CADIAI e ARCI Bologna finalizzata a connettere la funzione culturale, ricreativa e sociale svolta dai circoli Arci con la filiera dei servizi alla persona in cui è inserita CADIAI, promuovendo un approccio di corresponsabilità della cura, in cui i cittadini e la comunità intera sono sensibilizzati rispetto alle situazioni di fragilità e isolamento e facilitati nella costruzione di relazioni tra pari di condivisione e sostegno”.