Psicomotricità: quando il gioco è una cosa seria
Cos’è e a cosa serve la psicomotricità per bambini
La psicomotricità è una disciplina finalizzata a supportare il bambino nel suo percorso evolutivo, favorendo lo sviluppo delle sue potenzialità, in ambito motorio, simbolico, cognitivo, affettivo e relazionale.
Oggi le alternative che vengono date ai bambini sono tutte preconfenzionate, pensate dagli adulti e realizzate a misura di bambino. È sufficiente pensare ai giochi nei parchi che rappresentano case e castelli, o ai giocattoli: la piccola cucina, la macchinina sono tutte attività miniaturizzate degli adulti che lasciano poco spazio alla creatività.
Nella sala di psicomotricità tutto è diverso. Il rapporto con l’adulto, gli spazi e la possibilità offerte ad ogni bambino gli consentono di fare le cose a modo proprio: giocando.
Si offrono materiali non connotati che non ne indicano a priori il tipo di uso per lasciare la scelta al bambino di farli diventare ciò di cui ha bisogno. Così un tubo colorato può diventare una strega da sconfiggere, un telo blu può diventare il mare alto e una pallina di gomma può diventare magica e speciale.
Ci sono cubi e parallelepipedi che diventano torri alte fino al cielo, treni diretti in posti meravigliosi, case calde ed accoglienti. Questi oggetti possono anche diventare mostri e paure da sconfiggere e da buttare giù.
Ogni azione è espressione di un bisogno e, leggendola simbolicamente, si può fornire al bambino una risposta a ciò che implicitamente sta domandando. Ad esempio combattendo contro i mostri i bambini possono sentirsi forti e coraggiosi e si può sperimentare anche paura perché si impara che la paura può essere sconfitta.
I bambini per crescere hanno bisogno di provare, tentare e sperimentare, sentendosi forti e capaci: è tramite l’azione che organizzano il pensiero.
In questo modo la sala di psicomotricità diventa un posto per rafforzare un’immagine positiva di sé; un posto dove scoprire il piacere del fare e non il piacere di ricevere un giudizio positivo; un’occasione per sperimentare il pensiero logico-matematico (piccolo, grande, simmetrico, asimmetrico).
Un posto, insomma, per sperimentare, creare, distruggere, riorganizzandosi e ripartendo quando le cose non vanno come previsto.
L’importanza di queste attività non è tanto l’esecuzione motoria, il controllo del movimento, ma la sensazione e le emozioni provate, la loro consapevolezza.
In questo spazio l’adulto è a disposizione del bambino: osserva, approva, incoraggia, gratifica, aiuta, regola.
In sintesi è colui che offre la possibilità di sperimentare entro limiti chiari, coerenti e sicuri.
Il suo compito è valorizzare il legame tra psichico e fisico, tra emozioni e conoscenza. Riconoscendo e supportando le risorse e le differenze individuali evita così una standardizzazione del percorso di crescita.