Smettiamo di rispondere all’emergenza e costruiamo comunità educanti
Il ruolo della cooperazione nel contrasto alla violenza di genere
Con “comunità educante” si fa riferimento all’idea che l’educazione di una persona non sia responsabilità esclusiva di un singolo ambito o istituzione, ma coinvolga diverse risorse presenti nella sua vita. Queste risorse includono la famiglia, la scuola, i compagni di classe, gli educatori e altri ambienti sociali: l’apprendimento e lo sviluppo del singolo sono plasmati dalle interazioni ed esperienze vissute nei diversi contesti. La collaborazione tra questi elementi può contribuire a un processo educativo più sano e integrato.
In un momento in cui l’attualità ci porta a ragionare sulla prevenzione della violenza di genere, il concetto di comunità educante è ancora più convincente perché va a scardinare la convinzione che per costruire l’identità, anche affettiva, di un individuo basti il solo contesto familiare o un percorso scolastico. È invece responsabilità dell’intera collettività per promuovere una cultura di rispetto, uguaglianza di genere e consapevolezza delle problematiche legate alla violenza contro le donne.
Ascoltare e accogliere le realtà e le energie presenti e favorire le connessioni tra scuola, servizi, enti e famiglia è fondamentale per la creazione di una comunità educante, un ruolo strategico svolto da figure professionali attive sul territorio. L’aspetto collaborativo è solo una parte del lavoro svolto che continua con percorsi per rafforzare le capacità dei soggetti coinvolti. Lo scopo è liberare le potenzialità delle ragazze e dei ragazzi, condurli a prendersi cura di sé, degli altri e dei proprio contesti di vita, consapevolmente.
La cooperazione ha quindi una doppia responsabilità, per la funzione educativa dei servizi che gestisce, e per la sua visione della società: oltre a fare impresa promuove giustizia, equità sociale e affermazione dell’individuo nello stare insieme e nello scambio reciproco.
I concetti di potere e sopraffazione non rientrano nel modello cooperativo, tanto più se guardiamo alla nostra realtà che è fatta di donne e da sempre consente il loro sviluppo professionale, l’autodeterminazione, l’autonomia.
Crediamo in un approccio educativo volto alla creazione di contesti inclusivi che favoriscano lo sviluppo del singolo, la sua tutela, la riduzione delle disparità, la promozione del benessere delle persone e la nascita di relazioni sane.
Un ambiente educativo che sensibilizza sulle tematiche importanti e non solo emergenziali, come ad esempio quelle legate alla violenza di genere, può influenzare positivamente le percezioni e il comportamento delle persone riducendo così il rischio di attitudini violente. Questo approccio di sistema volto alla costruzione di comunità educanti può fornire supporto e risorse per vittime e potenziali vittime, contribuendo a rompere il ciclo di violenza e consentire a chi la commette di intraprendere adeguati percorsi di riflessione e cambiamento, che portino ad assumersi la responsabilità delle loro azioni.