Caffè San Biagio, da 20 anni un riferimento per il territorio

Intervista alle professioniste Cadiai che si sono avvicendate nella gestione dello spazio dedicato alle persone affette da Alzheimer

Cafè Alzheimer - San Biagio Centro diurno Cadiai

Lunedì 30 settembre festeggiamo i venti anni di uno spazio che ha accolto centinaia di persone, offrendo un luogo di partecipazione e sostegno a donne e uomini affetti da Alzheimer, demenza o in condizioni di fragilità e ai loro caregiver. Il Caffè San Biagio, a Casalecchio di Reno, per l’occasione si apre alla cittadinanza per venire a conoscere di persona i servizi e le persone di uno spazio che ha fatto dell’accoglienza e la socialità un punto di riferimento per tutto il territorio. Appuntamento dalle ore 16 in via della Resistenza 40 a San Biagio (Casalecchio di Reno) con tante e tanti ospiti per fare festa senza lasciare nessuno indietro.

Per prepararci all’anniversario, ci siamo fatti spiegare dalle protagoniste del progetto com’è nato e come si è sviluppato nel tempo. Marie Christine Melon, Psicologa e Referente Qualità Servizi Anziani Cadiai e Laura Annella, Psicologa della CRA e del Centro Diurno San Biagio di Casalecchio di Reno si sono avvicendate nel raccontare con entusiasmo l’esperienza di venti anni di Caffè San Biagio. L’impressione è quella di una perfetta sintonia tra due professioniste che si sono alternate nella gestione dello spazio.

“Era il 2004 quando decidemmo di dar vita, nel Centro Diurno di San Biagio, a uno spazio simile agli Alzheimer Cafè nati in Olanda. In una prima fase gli incontri erano aperti solo ai familiari delle persone che frequentavano il Centro Diurno o erano nella Casa Residenza, ma presto ci rendemmo conto che era necessario aprire a tutto il territorio, in particolare a chi non aveva ancora alcun supporto, né modo di avere informazioni, momenti di confronto o di socializzazione, come ad esempio le/i caregiver. Non solo, per un servizio davvero efficace e per agevolare la partecipazione occorreva aprire gli incontri ai caregiver insieme alle persone di cui si occupavano. Nasce da qui il “modello” del caffè San Biagio, primo del territorio bolognese, che ancora oggi rappresenta un servizio a disposizione di tante persone”.

La formula degli incontri, ormai consolidata, è articolata in un primo momento di accoglienza comune, un momento successivo in cui i due gruppi vengono divisi – le/i caregiver con la psicologa e gli anziani con l’animatrice in alternanza con il fisioterapista – ed in un terzo momento conviviale dedicato, tutti insieme, alla merenda.

“Negli anni – racconta Laura Annella che si occupa del Caffè San Biagio dal 2014, subentrata a Sabrina Stanziani –, anche sulla base delle esigenze riscontrate, abbiamo via via invitato altri professionisti come ad esempio gli assistenti sociali, il nutrizionista, il geriatra, etc. Abbiamo anche sperimentato un’attività psicomotoria di Bioenergetica che è stata particolarmente apprezzata. La risposta agli incontri è aumentata negli anni al punto che da quindicinali, grazie al supporto dell’Azienda Usl di Bologna e ASC InSieme, per un periodo sono stati settimanali. Il Covid, purtroppo, ha rallentato l’attività senza tuttavia mai fermarla. Non è stato più possibile organizzare gli incontri in presenza, ma siamo andati avanti con gli incontri online per poi riaprire solo ai caregiver quando le norme lo hanno consentito. La festa del 30 settembre sarà anche l’occasione per annunciare il nuovo calendario e tornare a regime con la presenza di caregiver e anziani insieme”.

“I benefici sono tanti e i risultati evidenti – sottolinea Marie Christine Melon -. Si tratta di un servizio a bassa soglia accessibile a tutti, ma strutturato, che ha molteplici vantaggi. Innanzitutto consente l’accessibilità alle informazioni che sono la chiave, insieme alla formazione, per chi si trova ad essere caregiver. È, inoltre, un luogo di sostegno, e, non meno importante, favorisce la condivisione e la socializzazione. In questo modo i partecipanti, da una parte hanno il supporto dello psicologo e di altri professionisti, dall’altro entrano a fare parte di un gruppo e di una rete inclusiva che fa sentire molto meno soli migliorando la qualità della vita”.

“Non è raro che al di là degli incontri si instaurino rapporti di amicizia con l’organizzazione di pranzi e di cene, situazioni che i singoli nuclei difficilmente affronterebbero ma che in gruppo si trasformano in bellissime occasioni di svago – aggiunge Laura Annella –. In definitiva si tratta di un servizio che ha davvero un ruolo importante e che lo ha avuto negli anni sotto diversi punti di vista, tra cui l’aver fatto emergere bisogni sommersi e aver facilitato l’accesso ai servizi che non sempre erano conosciuti, come dimostra il fatto che in molte occasioni la partecipazione agli incontri ha poi fatto scoprire il Centro Diurno. Strettamente correlato a quest’ultimo punto è il fatto che la frequentazione del Centro Diurno ritarda, spesso, l’ingresso nella CRA”.

Ringraziando per il loro impegno le due professioniste che tanto hanno fatto e stanno facendo per il Caffè San Biagio, ricordiamo a tutte e a tutti gli interessanti che i servizi del centro riprenderanno regolarmente nel mese di ottobre. Dalle 14 alle 15.30 nella sala polivalente al piano terra della Casa Residenza “San Biagio”, si terranno incontri condotti da una psicologa dell’invecchiamento e attività di riattivazione motoria in gruppo a cura di un fisioterapista nelle seguenti date:
Ottobre: martedì 8 e martedì22.
Novembre: martedì 5 e martedì 19.
Dicembre martedì 3 e martedì17.

Nel frattempo vi aspettiamo lunedì 30 settembre al Caffè San Biagio alle ore 16 per conoscerci meglio e festeggiare insieme il ventennale del centro.

San Biagio, Centro diurno per persone anziane e non autosufficienti