Fare rete per creare un’assistenza su misura

Al via il progetto europeo “Networks make dreams come true” per ribadire l’importanza di una rete di sostegno nel campo della disabilità infantile.

Networks make dreams come true. The podcast.

Nel mese di giugno con un incontro a Budapest è stato inaugurato il nuovo progetto europeo “Networks make dreams come true. The podcast”.

L’obiettivo del progetto è evidenziare l’importanza di una rete di supporto per tutti i minori – bambine, bambini, ragazze e ragazzi – con disabilità e le loro famiglie. Il team di professionisti e professioniste che si trova a lavorare con queste persone è spesso coinvolto solo in un’area molto specifica della loro vita (ad esempio la scuola) e per un periodo di tempo limitato. In più nel lavoro quotidiano nel campo della disabilità, osserviamo sfide e ostacoli che possono complicare il percorso di empowerment della persona minorenne, che deve essere messa nella condizione di poter rafforzare le proprie capacità e costruire e mantenere relazioni tra pari. Per questo è fondamentale costruire una rete anche informale di supporto permanente per l’assistenza quotidiana di bambine e bambini con disabilità e famiglie.

Un podcast per dare voce
Il risultato finale del progetto sarà un podcast nel quale sia le figure professionali che utenti e famiglie saranno chiamate a esprimersi sull’importanza di una rete di supporto nelle loro vite.
I partner europei (MPC Sint Franciscus, Belgio; Hand in Hand Foundation, Ungheria; Tukena, Finlandia; UCOS, Romania; Cadiai, Italia) contribuiranno con le loro conoscenze ed esperienze pratiche, e interrogando colleghe e colleghi sugli aspetti positivi e negativi del lavoro in rete. Grazie a focus group e interviste, registreremo anche la voce di utenti e famiglie per capire come funziona il sistema di assistenza e supporto e cosa può essere migliorato. Abbiamo scelto lo strumento del podcast perché facilmente accessibile, e può consentire a qualsiasi professionista e caregiver di accedere ai contenuti quando e come vuole, nell’ordine o con la frequenza che ritiene più utile.

Fare rete per fare bene
Il ruolo di educatore ed educatrice professionale all’interno dei servizi Cadiai è fondamentale nel processo di inclusione in quanto funge da mediatrice tra la famiglia e la scuola e i vari professionisti e professioniste che lavorano in parallelo con i bambini e le bambine con disabilità. È anche un punto di riferimento per il personale scolastico, poiché è la persona che è in contatto quotidiano con l’utente, con cui si instaura un rapporto di cura caratterizzato dalla fiducia. L’empatia e l’ascolto dei bisogni di una persona minorenne, il farla sentire accolta e compresa, il voler fungere da spazio sicuro, è uno dei prerequisiti fondamentali per realizzare un cambiamento positivo nella sua vita. La presenza dell’educatore o educatrice, che deve possedere specifiche competenze professionali e qualità personali, è quindi insostituibile, ma non può lavorare da sola: si tratta infatti di un lavoro di rete, che coinvolge tutti i partecipanti al suo percorso, inclusa la famiglia che deve essere accompagnata a gestire le difficoltà ma anche guidata a vedere le potenzialità e le risorse su cui far leva, per raggiungere il benessere e la serenità nonostante la complessità della situazione che vive.

L’obiettivo è quello di mantenere viva la riflessione sul proprio lavoro, cercando strumenti e soluzioni comuni e constatando che, nonostante le criticità che può presentare la persona con disabilità, può riuscire ad autodeterminarsi ed essere una risorsa attiva per la comunità. La linea pedagogica portata avanti da Cadiai è quindi questa: la persona di minore età con disabilità non va considerata come un soggetto sotto la responsabilità della sola figura educativa di sostegno, bensì tutte le figure educative formali e informali che vi ruotano intorno devono poter partecipare attivamente, comunicare tra loro con trasparenza e apertura, rispettare le azioni da condividere e portare avanti insieme. Per attuare questo modello e creare inclusione, è necessario essere e sentirsi un gruppo di lavoro, vedere lo stesso orizzonte educativo e condividerne le pratiche, perché da sole non si va da nessuna parte.

Uno scambio di competenze per crescere
Cadiai ha scelto di prendere parte a questo progetto perché può essere una leva per favorire l’innovazione, lo scambio culturale e la crescita del nostro personale, mettendo insieme idee diverse, migliorando le capacità di comunicazione e creando un impatto sullo sviluppo professionale del nostro staff.
Crediamo che vi siano molte competenze e approcci creativi inesplorati all’interno della nostra realtà. La speranza è dunque che questo podcast possa dare il via ad uno scambio per il rafforzamento di una rete di lavoro di alta qualità e internazionale.