Sport e innovazione sociale
Una giornata di confronto e gioco per ampliare le prospettive di cura.
Nello sport si dice spesso che l’importante sia partecipare e per averne conferma è bastato ascoltare le voci delle ragazze e dei ragazzi del Servizio Educativo Territoriale (SET) del Comune di Bologna, protagonisti della giornata del 2 marzo “Sport e inclusione sociale. Vince chi fa rete”. “Mi fanno male le ossa, però mi diverto”, “Si può anche fare amicizia”, “Mi sento energica e quando ho finito mi sento anche un po’ stanca”, sono state solo alcune delle testimonianze di giovani sportive e sportivi con fragilità o disabilità seguite ogni giorno da operatrici e operatori Cadiai.
Mettere in campo le competenze
Già, perché lo sport è un tassello fondamentale per uscire da situazioni di isolamento sociale e migliorare le proprie abilità relazionali, come ha raccontato Andrea Sammarchi, educatore professionale Cadiai, nel momento di incontro che ha preceduto le attività sportive. Una consapevolezza che ha da tempo portato Cadiai, attraverso il lavoro di educatrici ed educatori, a puntare molto sulla progettazione di esperienze ludico-sportive, con attenzione e rispetto dei limiti delle persone coinvolte. L’obiettivo è facilitare l’affermazione delle identità sportive e offrire a tutte e tutti la possibilità di cimentarsi nell’attività prescelta, senza il vincolo emarginante del concetto della prestazione.
Per questo negli ultimi anni Cadiai ha messo in campo tanti tipi di attività sportive, come la pallacanestro, la pallavolo, il calcetto, la camminata nordica, il nuoto, le attività motoria di base, l’ultimate frisbee, alcune delle quali nel corso del tempo si sono strutturate in polisportive locali, segnando un importante processo di integrazione con il territorio. Queste forme di collaborazione con istituzioni e organizzazioni locali, che si concretizzano grazie al lavoro di operatrici e operatori Cadiai, possono offrire a tante ragazze e ragazzi esperienze inclusive e al contempo valorizzare le competenze trasversali delle lavoratrici e dei lavoratori di cura, creando un’innovazione sociale sempre più rispondente ai bisogni espressi dalle persone.
Le 1060 ragazze e ragazzi che hanno potuto partecipare alle attività del Servizio Educativo Territoriale nel 2023 sono la testimonianza diretta di una trasversale voglia di fare gruppo, di aumentare la propria autonomia e trovare nuove strade per l’affermazione del sé, puntando su attività concrete e offrendo occasioni.
Fare rete per lo sport
È stata una giornata ricca in cui condividere esperienze e competenze con famiglie, istituzioni e realtà sportive del territorio. Un piccolo universo interconnesso di cui è bello sentirsi parte, perché c’è la possibilità di imparare, di farsi contaminare con le esperienze degli altri non solo nell’ambito della cooperazione ma anche nel confronto con tutti i partner che lo rendono unico. Questa giornata è stata un punto di partenza per condividere quello che fa Cadiai anche attraverso lo sport, un mezzo per assicurare una vita più autonoma e felice.